Una bibliografia minima sulle origini cristiane

Il primo consiglio che si può dare a chi voglia accostarsi criticamente al problema delle origini cristiane è sicuramente quello di abbeverarsi alle fonti, affrontando i singoli testi attraverso edizioni comprensive di introduzione e commento: i testi, in primo luogo, sono ovviamente quelli raccolti nel canone del Nuovo Testamento, che troviamo nelle diverse edizioni della Bibbia, ma anche i testi “apocrifi”, sempre più indispensabili per una ricostruzione organica e non confessionale del cristianesimo antico e dei suoi primi sviluppi.

1. Fonti

Tra le edizioni critiche del Nuovo Testamento, la più celebre e diffusa rimane quella di NESTLE-ALAND, Novum Testamentum Graece [et Latine] (XXVII ed., Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1998). Per chi volesse semplicemente consultare il testo greco, con una traduzione italiana a fronte, raccomandiamo invece il Nuovo Testamento Greco-Italiano, a cura di B. CORSANI e C. BUZZETTI, edito dalla Società Biblica Britannica & Forestiera (Roma 1996). Molto utile, per chi è alle prime armi, anche il Nuovo Testamento interlineare. Greco Latino Italiano, a cura di P. BERETTA (San Paolo, Cinisello Balsamo 1998).

Per quanto riguarda gli scritti ebraici non inclusi nel canone biblico, il lettore italiano può trovarne alcuni anche in edizione economica, nei due volumi degli Apocrifi dell’Antico Testamento curati da Paolo SACCHI e pubblicati dalla casa editrice Tea (Milano 1990-1993), ultimamente ristampati da Utet (Torino 2007). Tra le raccolte dei manoscritti del Mar Morto, segnaliamo come preferibile quella curata da Florentino GARCÍA MARTÍNEZ, Testi di Qumran (trad. it. Paideia, Brescia 2003), mentre in edizione tascabile si trovano I manoscritti di Qumran a cura di Luigi MORALDI (Tea, Milano 1994): lettura non certo priva d’interesse, seppure impegnativa per il non addetto ai lavori.

Ottima, ma ahinoi quasi introvabile, è la raccolta di testi cristiani extra-canonici curata da Mario ERBETTA, dal titolo Apocrifi del Nuovo Testamento, in 4 volumi (Marietti, Casale Monferrato 1966-1981). Altrimenti si può ripiegare su Luigi MORALDI (cur.), Tutti gli apocrifi del Nuovo Testamento (non sono “tutti”, ma tant’è…), in 3 volumi (Piemme, Milano 2001); chi legge il francese farebbe bene a procurarsi i due tomi degli Écrits apocryphes chrétiens, editi in Francia da François BOVON e Pierre GEOLTRAIN (Gallimard, Parigi 1997-2005), anche se per il momento cercheremo di limitare i nostri consigli a quanto è disponibile in lingua italiana. Discutibile, invece, è la raccolta de I vangeli apocrifi curata da Marcello Craveri, per le edizioni Einaudi.

Alcuni testi delle prime generazioni cristiane, che non fanno parte delle odierne collezioni di apocrifi, vengono spesso catalogati sotto l’imprecisa etichetta di “Padri apostolici”: una raccolta di questi, facilmente reperibile, è stata approntata da Antonio Quacquarelli per i tipi della Città Nuova (Roma 1998: il volume comprende scritti di notevole rilevanza per lo studio delle origini cristiane, come la Didachè, l’epistolario attribuito ad Ignazio di Antiochia, la Lettera a Diogneto o il Pastore di Erma).

Di grande giovamento, inoltre, è la conoscenza di alcuni autori che scrivono in greco e latino a cavallo tra I secolo a.C. e II secolo d.C.: innanzitutto autori ebraici come Filone di Alessandria e Giuseppe Flavio, ma anche altri, come i greci Strabone, Epitteto, Musonio Rufo, Plutarco e Pausania, e i latini Cicerone, Virgilio, Seneca, Petronio, Giovenale, Tacito, Svetonio e Aulo Gellio. Delle loro opere, in traduzione italiana con testo a fronte, esistono svariate edizioni.

Per comprendere in profondità la storia del primo cristianesimo, sono importanti anche i frammenti di Papia di Hierapolis, Esposizione degli oracoli del Signore, raccolti, tradotti e commentati da Enrico Norelli (San Paolo, Cinisello Balsamo 2005), e la collezione di detti di Gesù in lingua greca e latina approntata da Mauro Pesce, Le parole dimenticate di Gesù, Fondazione Lorenzo Valla – Mondadori, Milano 2005 (cui probabilmente seguirà un volume dedicato alle altre letterature); oltre alle opere dei grandi autori del cristianesimo antico: primo fra tutti Ireneo di Lione, il cui capolavoro noto col titolo Contro le eresie è disponibile in versione italiana anche in formato tascabile (ristampato presso Cantagalli, Siena 1984; altrimenti presso Jaca Book, Milano 1981). Si potrebbe proseguire con la lettura delle Apologie e del Dialogo con Trifone di Giustino Martire, con le opere di Clemente Alessandrino (soprattutto gli Stromati), con la Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea, fino ad arrivare ad Agostino (La città di Dio, la Dottrina cristiana, le opere esegetiche, etc.)… ma qui conviene arrestarsi, per non snaturare il proposito di fornire un rapido elenco.

2. Letteratura secondaria

Per ciò che riguarda la letteratura secondaria, è molto più difficile trascegliere il buono, dal vasto mare delle pubblicazioni. Gli approcci sono molti e diversificati: siamo dunque costretti a limitarci a una manciata di suggerimenti, suddivisi per aree tematiche.

Sullo studio storico delle religioni, e in particolare delle grandi religioni monoteiste, un libro indispensabile (tra i tanti che si potrebbero citare!) ci sembra quello di Régis DEBRAY, Dio, un itinerario. Per una storia dell’Eterno in Occidente, edito in Italia da Raffaello Cortina (Milano, 2002).

Sulla figura di Gesù, indagata da un punto di vista storico, si possono consigliare alcuni lavori molto diversi fra di loro, ad esempio le monografie di Geza VERMES, Gesù ebreo (trad. it. Borla, Roma 1983); Ed P. SANDERS, Gesù e il Giudaismo (trad. it. Marietti, Genova 1992); James CHARLESWORTH (cur.), Gesù nel giudaismo del suo tempo. Alla luce delle più recenti scoperte (trad. it. Claudiana, Torino 1997); e Paolo SACCHI, Gesù e la sua gente (San Paolo, Cinisello Balsamo 2003: l’autore, storico del giudaismo, cita per scelta solo fonti antiche, senza far riferimento alla storia della ricerca); o l’agile volume di Rafael AGUIRRE – Carmen BERNABÉ – Carlos GIL, Cosa sappiamo di Gesù di Nazaret? Il punto sulla ricerca attuale (trad. it. San Paolo, Cinisello Balsamo 2010): questo primo gruppo di testi punta a una ricollocazione di Gesù nel contesto ebraico del suo tempo, prestando attenzione alle più recenti acquisizioni documentarie.

Un secondo gruppo di testi potrebbe comprendere lavori di lettura sicuramente più impegnativa, soprattutto dal punto di vista della mole: è il caso ad esempio di James D.G. DUNN, Gli albori del cristianesimo, trad. it. Paideia, Brescia 2007 (di cui consigliamo caldamente il primo volume, tradotto in tre tomi, col titolo La memoria di Gesù: il primo tomo affronta esclusivamente questioni metodologiche e di storia della ricerca), o dell’ormai classico John P. MEIER, Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico, 3 voll., trad. it. Queriniana, Brescia 2001-2004 (opera anch’essa monumentale, che costituisce la “vulgata” dello stato attuale della ricerca: l’autore è un sacerdote cattolico, ma l’impostazione non è confessionale); di taglio più manualistico e adatto allo studio, malgrado il numero di pagine, è invece il volume di Gerd THEISSEN e Annette MERZ, Il Gesù storico. Un manuale, trad. it. Queriniana, Brescia 2007³, forse la migliore opera di divulgazione storica su Gesù presente oggi sul mercato.

Per un approccio alla figura di Gesù che tenga conto delle nuove frontiere metodologiche, non possiamo che rimandare il lettore italiano al volume collettivo curato da W. STEGEMANN, B.J. MALINA e G. THEISSEN, Il nuovo Gesù storico (trad. it. Paideia, Brescia 2006), e al recente contributo di Adriana DESTRO e Mauro PESCE, L’uomo Gesù. Giorni, luoghi, incontri di una vita (Mondadori, Milano 2008).

I due libri di Giuseppe RICCIOTTI, Vita di Gesù Cristo, e di Vittorio MESSORI, Ipotesi su Gesù, pur mantenendo una loro genuina freschezza (soprattutto il primo, davvero magistrale), risultano del tutto scavalcati dall’utilizzo di nuove fonti nell’ambito della ricerca storico-critica. Un esperimento storico-teologico degno di nota è invece quello fornito recentemente dal Gesù di Klaus BERGER (trad. it. Queriniana, Brescia 2006): un libro che, ne siamo certi, segnerà profondamente la storia futura della ricerca.

Sul giudaismo all’epoca di Gesù, si possono consultare le pagine di G. BOCCACCINI, Il medio giudaismo. Per una storia del pensiero giudaico tra il terzo secolo a.e.v. e il secondo secolo e.v. (Marietti, Genova 1993), di P. SACCHI, Storia del Secondo Tempio. Israele tra VI secolo a.C. e I secolo d.C. (Sei, Torino 1994), di E.P. SANDERS, Il giudaismo. Fede e prassi (63 a.C. – 66 d.C.) (Marietti, Genova 1992), o del classico E. SCHÜRER, Storia del popolo giudaico al tempo di Gesù Cristo (trad. it. Paideia, Brescia 1985: rifacimento di un’opera apparsa originariamente tra il 1866 e il 1890). Diversamente, per quanti volessero letture più accessibili, basterà procurarsi qualcuna delle varie spesso ottime monografie disponibili in italiano di Martin Hengel, Giorgio Jossa, Jacob Neusner o Gunther Stemberger, fra gli altri.

Sulle scoperte di Qumran, vi sono parecchi studi di taglio divulgativo: Joseph A. FITZMYER, Qumràn. Le domande e le risposte essenziali sui Manoscritti del Mar Morto, trad. it. Queriniana, Brescia 1994 (eccellente); Otto BETZ – Rainer RIESNER, Gesù, Qumràn e il Vaticano. Chiarimenti, trad. it. LEV, Città del Vaticano 1995; James C. VANDERKAM, Manoscritti del Mar Morto. Il dibattito recente oltre le polemiche, trad. it. Città nuova, Roma 1995; Gabriele BOCCACCINI, Oltre l’ipotesi essenica. Lo scisma tra Qumran e il giudaismo enochico, trad. it. Morcelliana, Brescia 2003 (utile per approfondire la conoscenza della cosiddetta ipotesi di Groningen).

Per affrontare la figura dell’apostolo Paolo, la cosa migliore è cimentarsi direttamente con le lettere: una buona edizione, seppure sprovvista di testo a fronte, è costituita dal volume che raccoglie l’intero epistolario canonico, a cura di Pietro Rossano, presso la collana Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali (vol. 47, San Paolo, Cinisello Balsamo 1985). Con testo a fronte, invece, sono i due volumi curati da Giuseppe Barbaglio per la BUR (Rizzoli, Milano, 1997) e il volume unico (ora anche in edizione economica) curato da Carlo Carena per Einaudi (Torino, I ed. 1990).

Purtroppo manca ancora, nel panorama editoriale italiano, una monografia introduttiva a Paolo che combini agilità, rigore scientifico e impostazione esclusivamente storica, non teologica. Altrimenti la bibliografia è prevedibilmente generosa, e abitualmente di buona qualità. Si raccomandano in particolare: Giuseppe BARBAGLIO, Paolo di Tarso e le origini cristiane, Cittadella, Assisi 1985; Jerome MURPHY O’CONNOR, Vita di Paolo, trad. it. Paideia, Brescia 2003 (assolutamente da preferirsi al sunto in chiave romanzesca e divulgativa offerto dallo stesso autore in Paolo. Un uomo inquieto, un apostolo insuperabile, San Paolo, Cinisello Balsamo 2007); e Joseph A. FITZMYER, Paolo. Vita, viaggi, teologia, trad. it. Queriniana, Brescia 2008 (ottima introduzione, con apparati bibliografici).

Per un primo approfondimento, si rivelano imprescindibili: Wayne A. MEEKS, I cristiani dei primi secoli. Il mondo sociale dellapostolo Paolo, Il Mulino, Bologna 1992; Mauro PESCE, Le due fasi della predicazione di Paolo. Dall’evangelizzazione alla guida delle comunità, EDB, Bologna 1994; Ed P. SANDERS, Paolo e il giudaismo palestinese. Studio comparativo su modelli di religione, Paideia, Brescia 1986. Da un punto di vista teologico, invece, resta difficilmente superabile la sintesi offerta da James D.G. DUNN, La teologia dell’apostolo Paolo, trad. it. Paideia, Brescia 1999.

Sulla nascita del canone, sulla storia testuale dei primi scritti cristiani e sulla letteratura del Nuovo Testamento, si possono leggere con profitto (e in qualche caso con gran gusto) i seguenti volumi: Raymond BROWN, Introduzione al Nuovo Testamento, trad. it. Queriniana, Brescia 2001; Harry Y. GAMBLE, Libri e lettori nella chiesa antica, trad. it. Paideia, Brescia 2006; Bruce METZGER, Il testo del Nuovo Testamento. Trasmissione, corruzione e restituzione, trad. it. Paideia, Brescia 1996; ID., Il canone del Nuovo Testamento. Origine, sviluppo e significato, trad. it. Paideia, Brescia 1997; André PAUL, La Bibbia e lOccidente, Paideia, Brescia 2009; Giovanni M. VIAN, Bibliotheca Divina. Filologia e storia dei testi cristiani, Carocci, Roma 2001. Accuratissima è la Storia della letteratura cristiana antica greca e latina di Enrico NORELLI e Claudio MORESCHINI (2 voll., Morcelliana, Brescia 1995), che fa concorrenza alla pur pregevole Storia della letteratura cristiana antica di Manlio SIMONETTI (oggi disponibile in edizione aggiornata, con Emanuela PRINZIVALLI, Piemme, Casale Monferrato 1999).

Sulla letteratura evangelica, sarebbe assolutamente da leggere Helmut KOESTER, Ancient Christian Gospels. Their History and Development (Trinity Press International, Harrisburg, PA, 1990), che ci auguriamo venga presto reso disponibile ai lettori italiani. In alternativa, limitandosi però ai vangeli divenuti canonici, si possono consultare le sintesi approntate da Ferdinand R. PROSTMEIER, Breve introduzione ai Vangeli sinottici (trad. it. Queriniana, Brescia 2007) e da Carlo BROCCARDO, I Vangeli. Una guida alla lettura (Carocci, Roma 2009). Molto buono, ma di taglio più specialistico,  il volume di Richard A. BURRIDGE, Che cosa sono i Vangeli? (Paideia, Brescia 2008). Sui vangeli apocrifi, invece, raccomandiamo l’agile volume pubblicato da Claudio GIANOTTO, I vangeli apocrifi (Il Mulino, Bologna 2009). Sarebbe opportuno confrontarsi anche con le problematiche affrontate a suo tempo da Martin HENGEL, nella sua monografia su La storiografia protocristiana (trad. it. Paideia, Brescia 1985).

Sugli autori ecclesiastici antichi, i cosiddetti “padri della Chiesa”, va segnalato almeno il profilo storico stilato da Hubertus R. DROBNER, Patrologia, Piemme, Casale Monferrato 1998 (decisamente più accessibile rispetto ai sei volumi della classica Patrologia di Johannes Quasten). Una bella antologia, in chiave teologico-spirituale, è offerta da Olivier CLÉMENT, Alle fonti con i Padri, trad. it. Città Nuova, Roma 1987, con particolare attenzione alla patristica orientale.

Più in generale, sulla storia del cristianesimo antico, una buona introduzione resta, a nostro avviso, quella approntata da Jean DANIÉLOU e Henri-Irenée MARROU, Nuova storia della Chiesa, vol. I, Dalle origini a s. Gregorio Magno, Marietti, Genova 1989 (“nuova” si fa per dire, ma ancora capace di stimoli); eterogenea nei risultati, nel complesso dei suoi quattro volumi, è poi la Storia del cristianesimo pubblicata da Laterza (Roma-Bari 1997), sotto la direzione scientifica di Giovanni FILORAMO, che ha stilato la bella sezione sullo gnosticismo nel primo volume. Da affiancare, quantomeno, al bell’affresco elaborato da Étienne NODET e Justin TAYLOR, Le origini del cristianesimo, Piemme, Milano 2000, o al tentativo di comprensione storico-mediologica di Maurice SACHOT, La predicazione di Cristo, Einaudi, Torino 1997.

A proposito di gnosi e gnosticismo, un volume introduttivo di ottima fattura si deve ancora a FILORAMO: L’attesa della fine. Storia della gnosi, Laterza, Roma-Bari 1983. Ad esso può essere affiancato lo studio di Aldo MAGRIS, Logica del pensiero gnostico, Morcelliana, Brescia 1997. Fra le raccolte di testi gnostici in traduzione, si possono segnalare poi quelle approntate da Luigi Moraldi (cur.), Testi gnostici, Utet, Torino 2007 (che sopisce parzialmente la deplorevole assenza di un’accurata edizione italiana di tutti questi testi), e da Manlio Simonetti (cur.), Testi gnostici in lingua greca e latina, Fondazione Lorenzo Valla – Mondadori, Milano 1993.

Sul cristianesimo orientale, molto buono è il volume collettivo curato da Paolo SINISCALCO, Le antiche chiese orientali. Storia e letteratura, Città Nuova, Roma 2005. Da integrare, per l’importante letteratura di area siriaca, con Paolo BETTIOLO, Lineamenti di patrologia siriaca, in A. Quacquarelli (cur.), Complementi interdisciplinari di patrologia, Città Nuova, Roma 1989, pp. 503-603.

Per una prima informazione sui rapporti tra cristianesimo e Impero romano, oltre a un testo del già citato SINISCALCO (Il cammino di Cristo nell’Impero romano, Laterza, Roma-Bari 2004), è utile confrontarsi con Marta SORDI, I cristiani e l’impero romano (Jaca Book, Milano 1994), e con Robert WILCKEN, I cristiani visti dai Romani (trad. it. Paideia, Brescia 2008), ma si leggeranno con profitto anche le sezioni dedicate all’argomento da Santo MAZZARINO, L’impero romano (Laterza, Roma-Bari 1976). Non va dimenticata, poi, la Breve storia dei Concili. I ventuno Concili ecumenici nel quadro della storia della Chiesa, di Hubert JEDIN (trad. it. Morcelliana, Brescia 1978), per capire che lo “Spirito del Concilio” non può essersi librato soltanto in occasione del Vaticano II.

Per un primo approccio socio-antropologico alla storia dei gruppi protocristiani, sono importanti i volumi di Adriana DESTRO e Mauro PESCE, Antropologia delle origini cristiane, Laterza, Roma-Bari 2008 (ediz. tascabile), di Bruce J. MALINA, Nuovo Testamento e antropologia culturale, trad. it. Paideia, Brescia 2008, dei fratelli Ekkehard e Wolfgang STEGEMANN, Storia sociale del cristianesimo primitivo. Gli inizi nel giudaismo e le comunità cristiane nel mondo mediterraneo, trad. it. EDB, Bologna 1998, e dell’assai dibattuto Rodney STARK, Ascesa e affermazione del cristianesimo. Come un movimento oscuro e marginale è diventato in pochi secoli la religione dominante dell’Occidente, trad. it. Lindau, Torino 2007.

Tra gli strumenti più utili per una comprensione contestuale dei testi del cristianesimo, oltre ai numerosi lessici e dizionari enciclopedici disponibili, si possono segnalare i pregevoli lavori di Carsten COLPE e Klaus BERGER, Testi religiosi per lo studio del Nuovo Testamento (trad. it. Paideia, Brescia 1993: molto raccomandabile), di Romano PENNA, L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane. Una documentazione ragionata (EDB, Bologna 2006) e di Giancarlo RINALDI, La Bibbia dei pagani (2 voll., EDB, Bologna 1998): quest’ultimo, ad esempio, fornisce un primo prontuario analitico delle citazioni, dei riferimenti e delle allusioni alla Bibbia negli autori classici, greci e latini.

Evitiamo di dare, per il momento, tutta una serie di indicazioni monografiche su questioni particolari (interpretazione dei testi, archeologia, liturgia, iconografia, storia delle dottrine, aspetti del pensiero filosofico e teologico): il lettore, ne siamo certi, potrà sopravvivere ugualmente. Nel caso, c’è sempre la preziosissima Galassia Gutenberg di Marshall McLuhan, da affiancare ai Vangeli e alla Summa Theologica di san Tommaso d’Aquino: come rimedio a tutti i mali moderni, comprese le troppe letture.

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