Gregory H. SNYDER, Maestri e testi nel mondo antico, Paideia, Brescia 2010, pp. 328, ill. b/n, euro 34,30.
Dalla Quarta di copertina:
«Questo studio ha per oggetto i rapporti diversi e complessi che nel mondo antico legano libri, maestri, allievi, lettori e luoghi in cui i testi vengono messi in scena e si trovano a interagire con interpreti e pubblico.
Nella ricostruzione di Gregory Snyder le pratiche sia della costituzione dei testi sia della loro esecuzione, sia la posizione in cui il maestro si mette in rapporto al testo o ai testi di cui si serve sono illustrate sulla base delle fonti e dei materiali antichi e sullo sfondo culturale e sociale in cui esse avevano luogo.
Ne risulta un quadro non sempre omogeneo a cui in diversi modi concorrono le scuole filosofiche di stoici, epicurei, platonici e peripatetici e con caratteristiche anche proprie le correnti giudaiche di scribi e farisei così come due forme di giudaismo “librocentriche”, per certi aspetti anti-istituzionali: quello di Qumran e quello dei primi gruppi cristiani.
In questo scenario articolato si lascia leggere anche la letteratura neotestamentaria, in particolare per le figure di Gesù e di Paolo. Entrambi, se da una parte si ergono a interpreti autorevoli e autoritativi delle scritture, dall’altra non si servono dei testi per medesimi fini, bensì in funzione della loro posizione e degli avversari che si trovano a fronteggiare».
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Gregory H. Snyder, allievo di Wayne Meeks, insegna attualmente Nuovo Testamento, Storia del cristianesimo antico e Storia delle religioni nell’Impero romano presso il Davidson College, nel North Carolina. I suoi interessi vertono soprattutto sulla storia sociale e sulle pratiche letterarie dei gruppi e delle scuole filosofiche e religiose nel mondo antico. Questo è a tutt’oggi il suo contributo più importante. Ha in preparazione un volume sul mondo sociale e sulle pratiche di insegnamento, lettura e scrittura dei vari gruppi protocristiani attivi a Roma nel II secolo.