Jésus sous la plume des historiens juifs

Dan JAFFÉ, Jésus sous la plume des historiens juifs du XXe siècle. Approche historique, perspectives historiographiques, analyses méthodologiques, Préface de Daniel Marguerat, Éd. du Cerf, Paris 2009, pp. 414, euro 33.

Dan Jaffé, docente di Storia delle relazioni tra giudaismo rabbinico e cristianesimo primitivo presso l’Università Bar-Ilan di Tel Aviv, è già noto al pubblico italiano per una limpida monografia sull’immagine di Gesù, di Paolo e dei primi cristiani nella letteratura rabbinica: Il Talmud e le origini ebraiche del cristianesimo (Jaca Book, Milano 2008, pp. 236, euro 32).

In questo nuovo libro, apparso in Francia nel 2009, il promettente studioso (classe 1971) ha deciso invece di concentrarsi sul gran numero di studi storici che sono stati dedicati alla figura di Gesù, a partire dalla fine del XIX secolo, da autori di origine o di confessione ebraica. Per sistematicità, spessore e aggiornamento dei dati, l’opera si presenta come la migliore tra quelle apparse finora sull’argomento.

L’interesse ebraico nei confronti di Gesù, in particolare nel corso del Novecento, ha sicuramente aperto nuovi orizzonti alla critica storica delle origini del cristianesimo e agli stessi studi di storia dell’ebraismo, ma non dev’essere pensato – spiega Jaffé – come esente da presupposti di natura “ideologica” o “confessionale”: gli inizi di questa ricerca, come pure alcuni dei suoi sviluppi recenti, sono infatti spesso intrecciati ad operazioni di “recupero identitario” e a riflessioni di natura più generale sul rapporto fra cristiani ed ebrei (anche se non mancano, ovviamente, significative eccezioni). Proprio per questo, secondo l’autore, è importante discutere attentamente le finalità di ciascuno studioso, oltre ai metodi e agli approcci storiografici che vengono impiegati di volta in volta.

La quarta di copertina dell’edizione francese riporta in proposito alcune domande: «Un sionista militante e un ebreo liberale possono fornire di Gesù il medesimo ritratto? Quali mutamenti si osservano, all’interno della critica storica ebraica, nel corso del XX secolo? Si è forse pensato allo stesso modo, prima e dopo la Shoah? E quanto ha inciso, sulle rappresentazioni ebraiche dell’uomo Gesù, la nascita dello Stato di Israele?».

Attraverso questi (e altri) interrogativi, Jaffé guida il lettore alla conoscenza di un vasto repertorio di autori, dedicando a ciascuno di essi un capitolo della propria indagine: Joseph Salvador, Heinrich Graetz, Gerald Friedlander, Claude G. Montefiore, Samuel Cohen, Joseph Klausner, Elias Joseph Bickerman, A.Z. Marcus, Salomon Zeitlin, Hans Joachim Schoeps, Yitzhak (Fritz) Baer, H.D. Mantel, Ben-Zion Bokser, Samuel Sandmel, Schalom ben-Chorin, David Flusser, Haim Cohn, Geza Vermes, Shmuel Safrai, Paula Fredriksen, Jacob Neusner, Israel Knohl, Albert I. Baumgarten, Hyam Maccoby, Joshua Efron, Eyal Regev, Uriel Rappaport e Amy-Jill Levine.

Parafrasando una celeberrima osservazione di Albert Schweitzer, si potrebbe dire che dietro ad ognuno di questi ritratti di Gesù s’intravede non soltanto il volto del singolo studioso che l’ha composto, ma anche il multiforme insieme di domande che l’ebraismo si è posto e continua a porsi sulla propria vicenda storica.

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